Insediamenti umani, territori e comunità

  • 2.1 Sostenibilità delle tecnologie appropriate per l’ambiente nei Paesi del Sud del Mondo

    Il panel proposto vuole essere un’occasione di discussione sul tema della sostenibilità delle tecnologie appropriate nei Paesi del Sud del mondo per una corretta e responsabile gestione dell’ambiente e delle problematiche ad esso connesse. L’implementazione di tecnologie in questi contesti spesso deve affrontare alcuni fattori critici, quali: la rapida crescita demografica e cambiamento degli stili di vita; la mancanza di sensibilità e partecipazione civile; la debolezza del quadro normativo e della sua applicazione; le strutture organizzative frammentate ed inefficienti; i materiali e le infrastrutture insufficienti e inappropriate; le ridotte risorse finanziarie o l’inefficiente gestione delle tariffe; le risorse umane limitate dimensione staff, competenze, capacità e motivazioni); la mancanza di un monitoraggio ambientale. Questi fattori risultano spesso tra le principali cause del fallimento degli interventi di cooperazione internazionale che promuovono l’utilizzo di tali tecnologie. La loro introduzione e diffusione necessita di un approccio metodologico rigoroso multidisciplinare, che consenta un processo di scelta e implementazione delle tecnologie appropriate in grado di considerare le peculiarità del contesto di intervento e di integrarsi con gli usi tradizionali locali e le capacità della popolazione beneficiaria. La tematica viene trattata attraverso l’illustrazione di esempi di applicazione di tecnologie appropriate nel campo delle acque potabili e reflue, della gestione dei rifiuti solidie dell’accesso all’energia e mira a raccogliere, attraverso un’ampia discussione con i partecipanti, suggerimenti utili per individuare criteri per la corretta implementazione di tecnologie ambientali appropriate nei progetti di cooperazione internazionale.

    Referente panel:
    • Carlo Collivignarelli, Centro di documentazione e ricerca sulle tecnologie appropriate per la gestione dell’ambiente nei Paesi in Via di Sviluppo - Università di Brescia, collivig@ing.unibs.it
  • 2.2 Emergenza vs Sviluppo. Il progetto di architettura nell’ambito della Cooperazione allo Sviluppo

    Il panel è articolato attorno a tre problematiche:

    1_ Emergenza verso sviluppo

    La costante riduzione delle risorse economiche investite negli ultimi anni nella cooperazione internazionale hanno visto progressivamente spostare gli sforzi esclusivamente in contesti di “emergenza” trascurando un approccio legato allo “sviluppo” delle aree di intervento. E’ possibile arrivare ad una convergenza di questi due ambiti? Come fare “sviluppo” con i tempi di intervento dell’”emergenza”?

    2_ Il progetto architettonico nella cooperazione, procedure di finanziamento

    Le procedure legate ai finanziamenti dei progetti architettonici spesso seguono iter anomali. O vengono finanziati prima che la fase progettuale sia realizzata, quindi senza conoscere cosa si andrà a costruire o la fase progettuale non viene contemplata come momento propedeutico e necessario alla realizzazione, riconoscendo come finanziabile solo il Project Manager/Direttore dei Lavori, che dovrebbe quindi iniziare a costruire senza avere un Progetto Esecutivo a disposizione. Il Panel si propone di affrontare e migliorare le procedure puntando al riconoscimento del valore delprogettocome momento imprescindibile anche in contesti di Emergenza.

    3_ Approcci al progetto architettonico

    Con una grande sforzo di semplificazione potremmo definire due grandi approcci al progetto architettonico nell’ambito della cooperazione internazionale: Vernacolare  che punta al recupero e sviluppo di materiali locali e tecniche a basso contenuto tecnologico; Prefabbricazione che punta ad una rapida risoluzione del problema, portando in sito elementi già realizzati altrove. Il Panel si propone di mettere in evidenza punti di forza e debolezza di entrambi gli approcci attraverso pratiche di eccellenza.

    Referenti panel:
    • Francesca De Filippi, Centro di Ricerca e Documentazione in Architettura, Tecnologia e Città nei Paesi in via di sviluppo – Politecnico di Torino, francesca.defilippi@polito.it
    • Alessio Battistella, Arcò – Architettura & Cooperazione, a.battistella@ar-co.org
  • 2.3 Sviluppo di comunità e intervento psico-sociale

    Il panel si propone di approfondire le tematiche legate alla cooperazione universitaria nell’ambito dello sviluppo di comunità, della promozione della salute, della stimolazione della partecipazione finalizzata al miglioramento della qualità della vita, all’affermazione dei diritti umani e al rafforzamento della resilienza a livello individuale, di gruppo, comunitario. I paper dovranno mettere in rilievo una riflessione critica sugli approcci teorici e le metodologie che orientano la cooperazione in questo settore, nonché sulle forme con cui è stato o può essere affrontato il rapporto tra Università di diversi paesi e tra queste e le istituzioni, le strutture pubbliche e private, le ONG, le comunità e le reti locali e sovra locali. Una particolare attenzione sarà riservata alla riflessione sulle forme di ricerca-azione partecipativa, messe in atto nel quadro di iniziative di cooperazione e volte a valorizzare il ruolo dei saperi diffusi e delle culture locali. Saranno anche apprezzati i contributi che cercheranno di mettere in luce le ricadute di tali forme di cooperazione tanto sui contesti del Sud del mondo, quanto sugli stessi paesi a maggiore sviluppo, nel quadro della crisi attuale.

    Referenti panel:
    • Alfredo Mela, Dip. Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio - Politecnico di Torino, d000698@polito.it
    • Norma De Piccoli, Dip. Psicologia - Università degli Studi di Torino, norma.depiccoli@unito.it
  • 2.4 Piani e progetti “oltre confine”: soggetti, saperi e strumenti

    Questo panel vuole offrire uno sguardo disciplinare su riflessioni teoriche e casi studio che permettono di riflettere sul ruolo delle Università, secondo il punto di vista specifico dei corsi di urbanistica e dei piani di studio all’interno delle iniziative di cooperazione decentrata in tutto il mondo. L’attenzione si concentra sul cambiamento delle conoscenze e competenze “necessarie per” e “prodotte dalle” Università in molte esperienze internazionali, in cui i ricercatori sono i principali “fornitori di servizi” o “risolutori di problemi”, invece che soggetti in grado di sviluppare una conoscenza approfondita per il miglioramento delle città e dei territori al di là dei confini nazionali. In un contesto di scarsa disponibilità di risorse, molte università italiane sono state coinvolte in progetti di cooperazione internazionale, con una bassa capacità di riflessione sulle pratiche e con la conseguente impossibilità di tradurle in conoscenza fruibile per un miglioramento del ruolo del planner nella gestione delle dinamiche urbane e delle loro trasformazioni in contesti fragili, in Europa e nei Paesi emergenti. Il panel è configurato come uno spazio di presentazione e discussione di ricerche e studi, che possano potenziare e collegare i progetti e riflessioni teoriche su:

    - interventi in ambito internazionale, in cui specifiche competenze sono state in grado di supportare processi e progetti utili per riconquistare un ruolo più adeguato nella società e nel dibattito pubblico;

    - rafforzamento del quadro delle conoscenze e delle competenze delle scuole italiane di pianificazione risultanti dal confronto e/o contaminazione con esperienze internazionali per il rimodellamento dell’offerta formativa nazionale.

    L’obiettivo è quello di verificare la capacità di affrontare l’internazionalizzazione delle pratiche e la formazione che passa attraverso i progetti di cooperazione decentrata, considerando la continua ridefinizione dei “confronti disciplinari” e le diverse professionalità. Il panel è organizzato in due fasi, con riferimento a due principali obiettivi:

    a) l’istruzione, la ricerca e il ruolo dei planners

    b) gli strumenti e le politiche per lo sviluppo delle tecniche, delle risorse e degli attori sociali.

    Entrambi sono caratterizzati da un coordinamento interno e da contributi (interni ed esterni “ad invito”). Il dialogo è aperto anche ai partecipanti, al fine di stimolare un confronto tra esperienze diverse.

    Referenti panel:
    • Daniela De Leo, Dip. Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura – Università Roma 1 La Sapienza, daniela.deleo@uniroma1.it
    • Maria Grazia Montella, Dip. Pianificazione, Design e Tecnologia dell’Architettura – Università Roma 1 La Sapienza, mgr.montella@gmail.com
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