7.1 Immigrazione e imprenditoria etnica

MOTIVAZIONI IMPRENDITORIALI E PERCORSI EVOLUTIVI DELL’IMPRESA ETNICA

A. Arrighetti - Università di Parma (D. Bolzani – Università di Bologna; A. Lasagni – Università di Parma)

A fronte di un netto calo del tasso di natalità delle imprese fondate da italiani, il numero di nuove imprese gestite da immigrati in Italia è in costante crescita. Oggi le imprese etniche sono in grado di fornire nuove tipologie di servizi e di estendere la varietà dei prodotti disponibili, anche sui mercati a cui accedono gli autoctoni.  Il lavoro propone nuove evidenze empiriche per comprendere i percorsi evolutivi delle imprese etniche in Italia. L’indagine conferma che la valorizzazione delle risorse fisiche, conoscitive e finanziarie specifiche della comunità di origine conserva un ruolo rilevante per le motivazioni imprenditoriali degli immigrati. Allo stesso tempo, viene segnalata anche la presenza rapporti significativi e, talvolta, prevalenti con i mercati mainstream. Si osserva inoltre che una porzione delle imprese analizzate appare coerente con i modelli tradizionali che legano fortemente l’impresa etnica al network sociale della comunità di origine dell’imprenditore che l’ha fondata. Un segmento relativamente ampio di imprese, invece, sembra allontanarsi significativamente da questa rappresentazione fino a comprendere soluzioni che prevedono l’inclusione di individui (soci o addetti) nativi o provenienti da comunità diverse da quelle di origine dell’imprenditore. L’ipotesi di una crescente varietà delle forme organizzative dell’impresa gestita da immigrati riceve ampia conferma empirica.

IMMIGRATI E AUTOCTONI NEL LAVORO AUTONOMO UNA COMPARAZIONE TRA PAESI EUROPEI

G. Fullin - Università di Milano

La letteratura internazionale sulla diffusione del lavoro autonomo tra gli immigrati è vastissima e il tema è stato oggetto di studio anche in Italia. Tuttavia, raramente le analisi sul lavoro autonomo degli immigrati mettono a confronto le loro caratteristiche con quelle dei lavoratori autonomi autoctoni. D’altra parte gli studi sul lavoro autonomo spesso tendono a trascurare del tutto o considerare solo marginalmente le differenze esistenti tra autoctoni e immigrati. Questo contributo si propone di cominciare a colmare questo vuoto, utilizzando i dati Eurostat per mettere a confronto le caratteristiche dei lavoratori autonomi immigrati e autoctoni in cinque paesi europei approfondendo dove possibile le differenze esistenti all’interno del variegato insieme dei lavoratori indipendenti. Inoltre, si cerca di mettere in luce se e in che misura sia tra gli autoctoni, da un lato, che tra gli immigrati, dall’altro, i vari tipi di lavoro indipendente costituiscano un rifugio per i soggetti meno istruiti e/o un canale di mobilità sociale ascendente per coloro che hanno un livello di istruzione elevato

IL RUOLO DEI LEGAMI INTERPERSONALI NELLE RISPOSTE ALLA CRISI IN UN CAMPIONE DI OPERATORI ECONOMICI IMMIGRATI

Antonio M. Chiesi – Università di Milano

Il contributo prende spunto da un’indagine svolta nell’ambito del progetto PRIN2007: Il profilo sociale degli imprenditori immigrati in Italia e presenta evidenze dell’influenza  dei network sociali nel determinare la reazione degli imprenditori immigrati al ciclo economico e in particolare all’aggravarsi della crisi.

 

LE CARRIERE IMPRENDITORIALI NELL’IMMIGRAZIONE FEMMINILE IN ITALIA

Deborah De Luca – Università di Milano

Le specificità di genere dell’imprenditoria immigrata sono un tema studiato in modo insoddisfacente sia nella letterata economica che  in quella sociologica. Solo da pochi anni i contributi su questo argomento hanno raggiunto una consistenza  significativa. Il lavoro rappresenta un approfondimento di carattere esplorativo che rielabora le informazioni raccolte in un progetto nazionale ( Prin2007) da poco concluso.

STRUTTURARSI PER IL MERCATO. IL CASO DEL CONSORZIO DEGLI IMPRENDITORI EDILI ROMENI DI TORINO (C.E.R.TO)

Davide Donatiello – Università di Torino

La relazione prende in considerazione un caso particolare di imprenditorialità immigrata: si tratta di un consorzio artigiano senza scopo di lucro, ideato e fondato nel 2006 da un imprenditore romeno insieme a un connazionale e a una ditta italiana, unico nel suo genere nel panorama torinese. Il consorzio annovera diverse imprese con titolare romeno, la maggior parte Ditte Individuali ma ci sono casi di una certa rilevanza con anche dipendenti italiani. Il consorzio non rappresenta solo una soluzione innovativa in termini di coordinamento ed efficienza ma funge anche da canale di mobilità sociale favorendo la transizione all'attività autonoma di lavoratori immigrati precedentemente collocati in posizioni di dipendenza. Il caso di C.e.r.To permette di evidenziare meccanismi di integrazione e di promozione sociale che seppur basati sull'appartenenza a reti di connazionali e su legami fiduciari preesistenti riescono a garantire migliori condizioni di inclusione socio-economica nel contesto di inserimento.

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